Servizi di Indagini Ambientali e Verifiche di Prestazione


I rischi per gli operatori e pazienti connessi all’utilizzo delle sale operatorie è sostanzialmente dovuto a cause di tipo chimico, fisico e biologico.

E’ necessario, quindi, monitorare periodicamente alcuni parametri che devono necessariamente rispettare dei valori limite di sicurezza. 
Tuttavia, è necessario sottolineare che l’ambiente operatorio richiede una particolare attenzione per quel che riguarda gli aspetti comportamentali del personale. Infatti, a fronte di qualunque tipologia di rischio si intervenga con idonei provvedimenti strutturali e tecnici, tutti questi vengono inficiati qualora non coesista una adeguata e correlata procedura organizzativa e di comportamento.
Il servizio di misurazioni di parametri ambientali, con riferimenti alla normativa vigente, é effettuato in più fasi:

 Al termine delle verifiche verranno prodotti tutti i documenti necessari, quali: 

  • relazione tecnica dettagliata completa di grafici,
  • comparazione dei risultati con i limiti di legge.
 Le misurazioni verificheranno l’idoneità strutturale e le funzionalità degli impianti

 

Monitoraggio della concentrazione di gas anestetici in ambiente – sale operatorie
Il rischio chimico al quale viene data una maggiore rilevanza nell’ambito delle sale operatorie è quello legato all’utilizzo di agenti anestetici.

 L'impiego di queste sostanze, come è noto, può comportare un potenziale inquinamento ambientale con una conseguente esposizione professionale che deve essere attentamente considerata ai fini del rispetto dei limiti stabiliti da normative vigenti e/o consigliati dai competenti organismi nazionali ed internazionali.

Risulta pertanto opportuno adottare, quale criterio di prevenzione, il principio di massima cautela affinché l’esposizione professionale a prodotti chimici volatili pericolosi sia ridotta al minimo possibile o eliminata.
A tal scopo è previsto in sala operatoria/risveglio l’installazione di un impianto di evacuazione degli agenti anestetici che espleta la sua funzionalità sia per gli scarichi convogliati (espirato da ventilatore polmonare, da circuito rotatorio chiuso o semichiuso, da macchina cuore polmone, etc.) che per quelli non convogliati (maschera d’induzione, caricamento dei vaporizzatori, etc.). Tuttavia é possibile che, nonostante la presenza di impianti adibiti all’aspirazione, ci sia un accumulo di gas anestetici in sala.
La presenza di tali gas nell’ambiente operatorio è tollerata fino a un certo a un limite, oltre il quale il rischio di conseguenze sugli operatori sanitari diventa non più accettabile.
Per quanto concerne i valori limite e le metodologie analitiche di controllo inerenti all’esposizione professionale ad agenti anestetici, nell’ambito della vigente Legislazione, la Circolare del Ministero della Sanità n. 5 del 14 marzo 1989 “Esposizione professionale ad anestetici in sala operatoria” è al momento l’unica normativa che sottolinea le indicazioni al riguardo.
 
Si devono quindi eseguire verifiche condotte in sala operatoria che hanno l’obiettivo di monitorare le condizioni di inquinamento da anestetici (e/o eventuali ulteriori sostanze inquinanti presenti nell'ambiente), controllando l’adeguatezza delle misure di prevenzione tecnica, organizzativa e procedurale messe in atto.
Le verifiche vanno eseguite attraverso molteplici attività:
  • il controllo della tenuta del gruppo anestesiologico mediante la rilevazione della presenza di perdite di agenti anestetici dai circuiti ad alta e bassa pressione (apparecchio, tubi, pallone, ecc.);
  • il controllo dell’inquinamento dell'aria ambiente, e quindi del rischio di esposizione ad agenti anestetici, mediante monitoraggio ambientale (la determinazione della concentrazione degli agenti anestetici in aria come valori mediati nel tempo e valori di punta).
Il monitoraggio ambientale viene eseguito determinando la concentrazione degli agenti anestetici espressa, nel caso del Protossido di Azoto, come T.L.V. T.W.A., per un periodo di tempo rappresentativo dell’attività svolta in sala e come T.L.V. Ceiling per gli anestetici alogenati.
 
La misurazione viene effettuata con il campionatore Multi Gas Monitor, strumento di elevata precisione ed affidabilità.

La precisione dello strumento consente di rilevare concentrazioni di gas in aria con un’approssimazione pari a 10-3 ppm (parti per milione). 

 

Caratteristiche microclimatiche e grado di illuminamento
Il rischio fisico a cui viene dato maggiore importanza in sala operatoria, per gli operatori e per gli utenti, è legato alle condizioni termoigrometriche ed il grado di comfort termico ambientale.

E’ importante che all’interno dell’ambiente vi siano condizioni di comfort che, quindi, non influiscano negativamente sul benessere psicofisico delle persone che si trovano all’interno.
Nelle sale operatorie è necessario garantire un ambiente che soddisfi, oltre che le esigenze degli operatori, anche le esigenze degli utenti.
E’ necessario, inoltre, per garantire condizioni di benessere ambientale e un corretto svolgimento delle attività nell’ambiente di lavoro, che gli operatori lavorino anche in condizioni di illuminamento/luminosità adeguate.
E’ necessario prevedere verifiche periodiche dell’efficacia dei mezzi strutturali – tecnologici che devono garantire il mantenimento di determinate condizioni ambientali monitorando specifici parametri.
 
L’esposizione professionale ad alterate condizioni microclimatiche deve essere attentamente valutata secondo quanto previsto da diverse norme che individuano come parametri da prendere in considerazione il PMV (voto medio prevedibile)  e il PPD (percentuale prevista di insoddisfazione).
Tali parametri sono calcolati a partire da misurazioni di altri parametri (umidità dell’aria, velocità dell’aria, temperatura dell’aria, temperatura media radiante) attraverso adeguati strumenti di misura e dalla loro valutazione si è in grado di valutare il grado di benessere dell’ambiente.
In particolare, il range indicato dalle norme per questi parametri è ben definito e deve essere rispettato
Anche per quel che riguarda l’illuminazione dei luoghi di lavoro interni sono definite delle caratteristiche illuminotecniche che devono essere rispettate negli ambienti lavorativi.
 
Per la determinazione dei parametri necessari a valutare il grado di benessere ambientale è necessario utilizzare sistemi di rilevazione automatici in grado di monitorare per tempi prolungati e continuativamente i parametri di temperatura, umidità e velocità dell’aria e temperatura media radiante contemporaneamente (le misure devono essere riferite allo stesso campione di aria).
Lo strumento utilizzato è un Multi Parameter dotato di diverse sonde collegate contemporaneamente in grado di monitorare le caratteristiche necessarie per tempi prolungati con intervallo di campionamento pari fino a 10 secondi, fornendo in output anche le medie nel tempo delle misure effettuate.
Tutti i valori misurati sono immediatamente disponibili e vengono visualizzati a display per una rapida consultazione.
 
Contaminazione particellare
Necessaria per la verifica dell’aria immessa in ambiente operatorio, ovvero l’assenza di contaminazione da particolato.
Può succedere, infatti, che i filtri dell’impianto di climatizzazione perdano la loro integrità e vengano liberate nell’aria particelle che possono fungere da trasportatori per microrganismi eventualmente presenti nell’ambiente di lavoro.
E’ necessario prevedere verifiche periodiche dell’efficacia dei mezzi strutturali – tecnologici che devono garantire il mantenimento di determinate concentrazioni ambientali di contaminazione particellare monitorando periodicamente la quantità di contaminante presente nell’aria.
E’ possibile inoltre prevedere il servizio di sostituzione dei filtri.
 
Il controllo deve essere previsto con cadenza periodica e comunque dopo interventi di manutenzione o cambio filtri e in occasione di indagini specifiche per esigenze particolari.
Questi controlli possono essere realizzati per valutare la capacità dell’impianto di condizionamento di ottenere condizioni idonee per la sala operatoria considerando che il particolato è un “carrier” dei microrganismi eventualmente presenti nell’ambiente di lavoro.
Verranno verificate le concentrazioni di particolato nell’ambiente e l’integrità dei filtri.
 
Lo strumento di misura è un conta particelle elettronico ad elevata precisione, come contatore discreto di particelle di dimensione pari a 0.5 micron, conforme a quanto stabilito dalle norme tecniche di riferimento
 
Contaminazione microbiologica 
Nonostante i protocolli di disinfezione e sanificazione adottati, può verificarsi che vi sia un accumulo eccessivo di carica microbiologica sulle superfici presenti in sala.
E’ inutile sottolineare il fatto che durante interventi chirurgici è molto elevata la possibilità di contaminazione del paziente con conseguenze evidentemente molto gravi.
E’ necessario prevedere verifiche periodiche dell’efficacia dei mezzi strutturali – tecnologici che devono garantire il mantenimento di determinate concentrazioni ambientali di contaminante e ciò può essere realizzato mediante misurazione della carica microbiologica presente sulle superfici.
 
Il controllo deve essere previsto con cadenza periodica e comunque dopo interventi di manutenzione o cambio filtri e in occasione di indagini specifiche per esigenze particolari o episodi che possono contribuire alla biocontaminazione.
Questi controlli, definiti nelle norme di riferimento, verificano che in sala ci siano condizioni idonee per lo svolgimento delle normali attività lavorative.
Verranno verificate le concentrazioni di carica microbiologica delle superfici.
 
I prelievi avvengono per contatto e con metodo tampone.
 
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